S.I.R.U. Società Italiana della Riproduzione Umana

SIRU, PARTE IL PROGETTO ACQuOS

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SIRU, PARTE IL PROGETTO ACQuOS

Comunicato Stampa

Fecondazione eterologa

SIRU: PARTE IL PROGETTO ACQuOS, UN AUDIT INDIPENDENTE SULL’ITER DEI GAMETI DALLE BANCHE ESTERE

I figli made in Italy sono per almeno metà stranieri: è necessario sensibilizzare sulle donazioni nel nostro Paese

 

Roma, 22 Febbraio 2018 – Al via il progetto ACQuOS (Audit Control Quality Oocyte and Spermatozoa), un’attività di valutazione indipendente dei gameti importati in Italia dalle banche estere nell’ambito della fecondazione eterologa. A realizzarla, in Italia, è il board di ginecologi, biologi, genetisti e giuristi della Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU), la società scientifica che riunisce tutte professionalità nell’ambito della medicina e biologia della riproduzione umana.

 

I figli della fecondazione eterologa made in Italy sono per almeno metà stranieri. Secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore della Sanità, sono questi i numeri dell’import/export nell’eterologa: è importato[1] il 95% degli ovociti, il 75% di liquido seminale e una quota significativa di cicli è effettuata con embrioni formati all’estero. A quasi quattro anni dallo “sdoganamento” della fecondazione eterologa quindi, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale2, il bilancio non è ancora promettente: sebbene l’eterologa sia molto richiesta, mancano donatori sul territorio nazionale e si fa ancora ricorso a banche estere.

“La sicurezza delle coppie che devono ricorrere alla donazione di gameti è una delle priorità della nostra Società Scientifica. Per questo motivo, in seguito al rilevamento di alcune criticità evidenziate da diversi organi competenti e in collaborazione con gli organi ispettivi di sicurezza, la SIRU ha dato il via a questa operazione i cui primi risultati saranno presentati in occasione del prossimo Congresso nazionale SIRU, che si svolgerà il prossimo autunno a Catania.” - ha dichiarato il dott. Antonino Guglielmino, ginecologo e presidente della SIRU.

I requisiti di sicurezza e qualità stabiliti dalle normative europee saranno oggetto principale dell’audit promosso dal progetto ACQuOS, che inizialmente partirà dal 1 aprile 2018 su due banche greche e tre spagnole per poi allargarsi ad altri centri esteri. Nello specifico, obiettivo dell’audit sarà la verifica di diversi criteri, tra i quali: le procedure di selezione delle donatrici e dei donatori, le procedure per il recupero dei gameti maschili e femminili, la tracciabilità, i requisiti ambientali e della strumentazione, i criteri di stoccaggio (qualità e sicurezza), e le modalità di trasporto dei gameti e/o embrioni.

 

 

 

In Italia, ricorda la SIRU, la donazione di gameti è consentita alle persone di sesso maschile di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni, e alle persone di sesso femminile di età non inferiore ai 20 anni e non superiore ai 35 anni. Sono candidabili uomini e donne che, in modo spontaneo e altruistico decidono di donare i propri spermatozoi e ovociti.

L’insufficienza di donatori nel nostro Paese è connessa a diversi fattori, in parte legati alla volontarietà dell’atto ma anche collegati alla mancanza di una ‘cultura’ della donazione. Per incoraggiare la donazione, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica con campagne informative sulla donazione promuovendo l’offerta dei gameti, per consentire ai genitori con problemi di sterilità di avere un figlio.

 

Tabella importazioni ed esportazioni 2015 e 20163:

 

IMPORTAZIONI COMUNICATE

ESPORTAZIONI COMUNICATE

 

2015: criocontenitori ovociti (ogni criocontenitore contiene 6/7 ovociti): 3304 dai seguenti Paesi Danimarca, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera.

2016: le importazioni risultano raddoppiate, (secondo i dati preliminari del Ministero della salute) sono state registrate importazioni di 6.379 criocontenitori di ovociti.

 

2015: criocontenitori ovociti (ogni criocontenitore contiene 6/7 ovociti): 19 verso i seguenti Paesi Danimarca, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera.

 Nell’anno 2016: riguardo le esportazioni, invece, sono stati comunicati: 20 criocontenitori di ovociti

2015: criocontenitori liquido seminale: 1982 dai seguenti Paesi Danimarca, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera.

2016: 3.167 criocontenitori di liquido seminale.

2015: criocontenitori liquido seminale: 2638 verso i seguenti Paesi: Danimarca, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera;

2016: 3.627 criocontenitori di liquido seminale

 

 

2015: criocontenitori embrioni (ogni criocontenitore contiene 1-2 embrioni): 744 dai seguenti Paesi Austria, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera.

2016: 2.877 criocontenitori di embrioni.

2015:criocontenitori embrioni (ogni criocontenitore contiene 1-2 embrioni): 22 dai seguenti Paesi Austria, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera.

2016: 190 criocontenitori di embrioni

 

 

Note

[1] Danimarca, Grecia, Spagna, Svizzera, Rep. Ceca, Austria (ovociti e liquido seminale); embrioni (Austria, Grecia, Rep. Ceca, Spagna, Svizzera).  (fonte ISS)

2 Nell’aprile 2014 con la sentenza 162 la Corte Costituzionale, dichiarando illegittimo l’art.4 comma 3 della Legge 40 del 2004, è stato rimosso il divieto di applicazione di tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita di tipo “eterologo”.

 

3http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2617_allegato.pdf

 

 

Ufficio Stampa SIRU

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