Adattare (e non semplicemente tradurre) al contesto italiano la proposta di Linee guida delle NICE inglesi, è la soluzione più adeguata per vari motivi: per la qualità metodologica e il rigore scientifico delle NICE, perché vengono continuamente aggiornate sulla base di revisioni sistematiche di studi e ricerche, perché sono a maggior garanzia di essere redatte senza conflitti di interessi e perché agganciate a una etica rigorosa della dignità umana. Per i suddetti motivi, sono abitualmente già utilizzate dalla maggior parte degli operatori italiani.
Troppo spesso, nel contesto italiano si sono avute difformità di pratiche e soprattutto una azione clinica condizionata da fattori esterni, con potenziale rischio di influenza da interessi economici.
Con il DM 2 agosto 2017, è stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG), che controlla e verifica la conformità delle Linee guida a standard internazionalmente riconosciuti e l’aderenza alle evidenze scientifiche. Si è creato quindi un metodo trasparente e pubblico che prevede una redazione di tali linee guida secondo regole rigorose, come d’altra parte avviene in tutti i paesi europei e in tutto il mondo.
In meno di 56 ore, quasi cinquecento professionisti della Medicina della Riproduzione, (che rappresentano circa il 70% dei centri PMA presenti in Italia) tra ginecologi, andrologi, embriologi, genetisti, ostetriche, infermieri, psicologi, oltre che di giuristi e comunicatori impegnati ambito di bioetica e procreazione medicalmente assistita hanno espresso e firmato la loro posizione, riportata in allegato.
Dottor Antonino Guglielmino
Ginecologo e Responsabile Centro Unità di Medicina della Riproduzione di Catania e Presidente in carica della Società Italiana Riproduzione Umana (SIRU)
Dott.ssa Paola Viganò
Biologa presso l'Ospedale San Raffaele di Milano
Dottor Luigi Montano
Andrologo e responsabile di Andrologia dell'ASL di Salerno
Dott. Edgardo Somigliana
Direttore UOS Dipartimentale e Professore Associato - dell'Università degli Studi di Milano e Presidente del Comitato tecnico-scientifico Società Italiana Riproduzione Umana (SIRU)