La presente nota è finalizzata a illustrare in modo sintetico le ordinanze emesse dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) in merito alla vicenda relativa al rifiuto da parte del partner maschile di una coppia separata di fatto e in via di separazione giudiziale di far proseguire il trattamento di PMA con il trasferimento degli embrioni nell’utero della partner femminile Il ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. è stato presentato dalla donna davanti al Tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere. Il Giudice presso il quale è stato instaurato il ricorso ha emesso una ordinanza l’11/10/2021. Contro tale decisione, la parte soccombente (ossia il partner maschile) ha promosso un reclamo e il Collegio, composto da 3 giudici, ha deciso con un’altra ordinanza (il 27/1/2021). L’ordinanza per ora è definitiva, salvo prosecuzione del giudizio nel merito di una delle parti. L’ordinanza non assume rilievo come precedente vincolante, anche se altri giudici potrebbero considerarla in altri giudizi e avallarne le tesi contenute. Nel corso del giudizio è stato richiesto ai Giudici, da parte della difesa del marito, di sollevare questione di costituzionalità davanti alla Corte costituzionale affinché quest’ultima potesse giudicare la legittimità costituzionale del divieto di revocabilità del consenso previsto dall’art. 6 della Legge 40/200. Tale istanza è stata rigettata. Anche ciò non costituisce un precedente vincolante, nulla esclude (è anzi auspicabile) che altri giudici chiamino in causa la Corte Costituzionale per un vaglio sulla conformità a Costituzione dell’irrevocabilità del consenso.
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nota sulle ordinanze |
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